sabato 1 giugno 2013

La battaglia di Papa Francesco contro bigotti e opportunisti

Le recenti omelie e meditazioni di Papa Francesco durante la messa mattutina nella cappella della casa Santa Marta evidenziano certamente una delle direzioni del Santo Padre: quella della ricerca della fede semplice e soprattutto la vita cristiana come apertura verso l'altro.
Il Papa in più di un'occasione, infatti, non ha esitato a usare anche parole dure contro i cristiani autoreferenziali, chiusi in sé stessi, certi della propria appartenenza, che li rende "eletti" rispetto agli altri.

Già durante l'incontro con i movimenti e le associazioni laicali alla veglia di Pentecoste, Papa Bergoglio aveva chiesto di «non chiudersi, né essere autoreferenziali». Il Papa ha invitato ad andare nelle periferie dell'uomo, a non chiudersi, soprattutto in questo periodo di crisi. «Questo è un pericolo: ci chiudiamo nella parrocchia, con gli amici, nel movimento, con coloro con i quali pensiamo le stesse cose… ma sapete che cosa succede? Quando la Chiesa diventa chiusa, si ammala» (puoi leggere il testo integrale del discorso qui) Ha inoltre esortato a «non essere cristiani da salotto, che parlano di teologia mentre bevono il tè». Bisogna sporcarsi le mani, insomma.

Un'esortazione che fa riflettere, soprattutto se si pensa che il Papa l'ha fatta davanti ai movimenti, davanti, cioè, a quella che dovrebbe essere la nuova linfa vitale della Chiesa, ma che invece a volte tende a chiudersi all'interno con i suoi adepti. Di certo chi si aspettava un'accoglienza trionfale da parte di questo Papa è stato deluso, visto il tenore di questi ammonimenti.

Dopo questo primo segnale, Papa Francesco il ha rincarato la dose durante una della meditazioni alla casa Santa Marta, dove ha parlato dell'accoglienza cristiana (trovi il testo qui). Il Papa ha fatto gli esempi di due fidanzati che vanno a chiedere al sacerdote informazioni per il matrimonio e trovano solo un burocrate che elenca costi e orari, e la ragazza madre che vuole battezzare il proprio bambino e si trova la porta chiusa in faccia perché non sposata. «Questo non è un buon zelo pastorale. Questo allontana dal Signore, non apre le porte. E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alla gente, al popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette sacramenti e noi con questo atteggiamento ne istituiamo l’ottavo, il sacramento della dogana pastorale».

A quali riflessioni porta questo atteggiamento? Di sicuro, le omelie di Papa Francesco si inseriscono nel solco dei pontefici precedenti, anche se il suo linguaggio è più semplice ed immediato. 
Ma è dall'inizio del suo pontificato, da quando parlò di una «Chiesa povera» che questo pontefice sembra voler andare controcorrente, di voler scardinare soprattutto una certa mentalità "bigotta" all'interno della Chiesa e, contrariamente a chi pensava che avrebbe fatto grandi cambiamenti "esteriori", di "struttura", pare che ciò che gli interessi prima di tutto è ciò che avviene "all'interno" del popolo di Dio. 

Via bigotti e bigottismi, dunque, ma anche chi si appoggia alla Chiesa e alle sue istituzioni per avere benefici e fare carriera: anche su questo Papa Francesco si è recentemente pronunciato, sempre durante la messa mattutina in Santa Marta (leggi qui). L'unica carriera possibile, per i cristiani, è quella dell'umiliazione, farsi piccoli per servire gli altri. Questo è ciò che significa progredire per lui in senso cristiano. 

Siccome è molto probabile che non tutti la pensino proprio allo stesso modo, anche all'interno della Chiesa, Papa Francesco ha sentito la necessità di ribadire anche questo concetto.
Scommettiamo che, dopo gli entusiasmi iniziali, Papa Francesco inizi a non essere poi così simpatico. A iniziare dai "cristiani da salotto".



2 commenti:

  1. Molto azzeccate tue osservazioni! Le condivido 100% E' vero, Francesco va contro corrente, "scandalizza" alcuni, diventa il segno di contradizione per altri. Spero solo che le sue parole avranno veramente l'impatto allo stile di vita di alcuni "bigotti" e "arrampicatori" ecclesiali!

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    1. Grazie per il tuo commento! Lo spero anch'io! A presto!

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